Una dimora di pietra e mistero
Più che un edificio, un testimone
Fondazione medievale
Secondo la tradizione locale, la casa venne costruita attorno al 1150 da due cavalieri templari, in concomitanza con la Pieve di San Mauro.
Le croci scolpite sul camino, la porta in pietra fossile e la posizione strategica alimentano questa ipotesi, anche se le fonti storiche non lo confermano con precisione.
Funzione religiosa
Tra il XIV e il XVII secolo, si presume che la casa avesse funzione spirituale (convento o piccola cappella). Lo suggeriscono i gradini conventuali in marmo rosso, ancora visibili, e la posizione isolata, tipica dei luoghi spirituali.
Epidemie e ricostruzioni
La peste del 1348 e quella del 1630 segnarono profondamente la Lessinia.
Dopo il terremoto del 1491, si dice che la casa sia stata ricostruita da mani ecclesiastiche.
Il brigante Tomasìn
Alla fine del Settecento la casa fu occupata da Tommaso Comerlati, detto Tomasìn. Figura leggendaria e controversa, visse tra queste mura fortificate, diventando protagonista di racconti popolari e paure collettive.
Presidio austriaco
Durante la dominazione austriaca del Veneto (1815–1866), si presume che la casa sia stata utilizzata come caserma o punto di controllo grazie alla sua struttura difensiva (mura spesse e le finestre strette).
Dopo l’annessione del Veneto, fu abbandonata come dimora stabile.
Restauro e rinascita
Dopo decenni di silenzio, la casa è tornata a vivere grazie a Elisabetta e Maurizio che l'hanno trasformata in un luogo di bellezza, memoria e accoglienza.
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"La casa è viva. E aspetta chi ha qualcosa da raccontare."


